Tuber Melanosporum

Chiamato volgarmente tartufo nero pregiato di Norcia o di Spoleto. Il melanosporum è il tartufo più conosciuto e studiato in tutto il mondo. Studi e ricerche sulla biologia e sull’ecologia di questo fungo sono stati fatti da numerosi ricercatori sia italiani che francesi. E’ presente in diversi paesi europei, ma le nazioni dove è più diffuso sono Italia, Francia e Spagna. Le aree italiane di produzione più famose sono quelle di Norcia e Spoleto.

Molto amato ed apprezzato dai francesi, a cui va il merito di averlo saputo valorizzare e fatto conoscere al mondointero, considerandolo addirittura migliore anche al tartufo bianco pregiato.

Il suo areale di crescita è putroppo limitato a territori dove le temperature generalmente scendono di rado sotto i 4°C – 5°C. Quando ciò accade, anche per poco tempo, i corpi fruttiferi superficiali si gelano, la gleba assume un colore grigiastro, omogeneo, così da compromettere le qualità organolettiche del fungo.

Aree di raccolta

In Italia si raccoglie nell’Appennino centro-settentrionale cioè dalla Campania fino alle Prealpi. Le regioni più produttive sono l’Umbria, le Marche, l’Abruzzo e il Lazio. Il suo areale comprendente buona parte del bacino del Mediterraneo (Italia, Francia, Spagna). In Francia è conosciuto con il nome di “Tartufo del Perigord”. Piccole aree di raccolta sono presenti in Marocco, Grecia, ex Jugoslavia. Viene coltivato in Italia, Francia, Spagna, Grecia, Australia, Nuova Zelanda, California.

Corpo fruttifero

Più o meno tondeggiante, a volte anche irregolare e lobata, di dimensioni variabili.

Peridio

Con verruche piramidali con apice depresso, grandi 3–5 mm, aderenti fortemente alla gleba, di colore nero, talvolta con sfumature ferruginose, negli esemplari immaturi tende al rosso-vinaccia.

Gleba

Nero-bruna tendente al viola o al rossiccio, con venature biancastre fitte e sottili, con contorni ben definiti ed accompagnate da due bande brune, traslucide ai lati.

Profume e Sapore

Gradevole ed aromonioso. Il sapore è dolciastro tanto che in alcune regioni lo chiamano “tartufo nero dolce”. A differenza del tartufo bianco pregiato non si altera durante la cottura.

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